Analizziamo la fuga di documenti militari statunitensi

Nella giornata del 7 aprile, è scoppiata la notizia di una fuga di documenti riservati USA sulla guerra in Ucraina (e altro) che sarebbero stati fotografati e fatti circolare su internet. Il New York Times sembra ritenere che siano veritieri, afferma che ufficiali del Pentagono e dell’amministrazione Biden abbiano preso molto sul serio la violazione, corroborato da un ex funzionario di alto livello.
Giorni dopo, John Kirby – portavoce del Consiglio di Sicurezza USA – sembra confermare la veridicità dei documenti in una conferenza stampa.

L’articolo del NYT parla di “fino a 100” documenti riservati. Il Pentagono ha anche cercato di far rimuovere da twitter le foto.

Io sono riuscito a vederne 18 per intero, e un’altra trentina solo parzialmente. Da quello che è stato ricostruito, in realtà questi documenti sarebbero trapelati in un periodo che va da gennaio a inizio marzo su un server Discord, per poi essere scoperti dal “grande” pubblico verso fine marzo. Non è ancora chiaro quale utente abbia fatto il leak n. 0.

Detto questo – prima di vedere cosa dicono di interessante questi documenti – cerchiamo di capire quale potrebbe essere lo scenario in cui ci troviamo.

Potremmo trovarci davanti ad un totale falso, fatto per scherzo da qualcuno con molto tempo da perdere e non legato ai servizi di nessun paese. L’origine del leak (server Discord e forse 4chan) potrebbe essere un elemento in tal senso, ma il Pentagono e l’Amministrazione Biden sembrano aver preso la quesitone molto sul serio. È un’ipotesi ormai da scartare.

Potremmo trovarci davanti a un falso totale o parziale, ma costruito dai servizi o russi o americani.
I file contengono sia informazioni poco lusinghiere per entrambi gli schieramenti, sia (giocoforza) informazioni che sarebbero funzionali alla guerra informativa/politica di entrambi.

L’ipotesi di un falso russo sembra poco probabile, principalmente per una ragione: La prima è che, quando i canali telegram russi hanno trovato queste immagini e hanno deciso di diffonderle, hanno “dovuto” modificare le immagini per alterare il conto delle proprie perdite e di quelle ucraine (più dettagli in seguito) impietoso nelle sue cifre originali.

Non è però un’ipotesi da scartare del tutto: Dati molto pesanti sulle perdite di uomini e materiali russi potrebbero – ad esempio – essere divulgati (o addirittura inventati) per sollecitare il supporto di paesi come Cina e Iran che hanno interesse affinché la Russia non perda la guerra.

Questo stesso ragionamento è forse ancora più applicabile al caso di un falso statunitense. I documenti evidenziano una vera e propria emergenza per l’Ucraina sul fronte della difesa aerea e – in una certa misura – dei carri armati. Se queste informazioni fossero state disseminate ad arte, si potrebbe pensare che lo scopo sia stato quello di esortare gli alleati recalcitranti ad inviare più forniture militari all’Ucraina.

Inoltre, le informazioni sull’offensiva primaverile ucraina potrebbero essere volte a depistare le forze armate russe e a distrarle dal vero obiettivo dell’offensiva. Come – in effetti – fu fatto in occasione dello sbarco in Normandia, facendo trapelare informazioni false ai tedeschi.

Ci sono però degli elementi che rendono meno probabile questa ipotesi: In primis, ammettere una fuga di documenti top secret comporta un grave danno d’immagine, che mina la credibilità degli Stati Uniti come partner di intelligence. Un prezzo molto alto da pagare per un’operazione informativa. In secundis, troviamo diverse informazioni che danneggiano la coalizione pro-Ucraina dal punto di vista politico-informativo – e confermano accuse mosse dalla Russia da tempo – che non possono essere spiegate con la stessa ratio della carenza di sistemi anti-aerei

Giungiamo quindi all’ultima ipotesi: Quella che si tratti di una vera fuga di documenti confidenziali prodotti in buona fede dall’intelligence americana, pensati per essere visionati solo dagli addetti ai lavori. Sembra addirittura l’opzione più probabile, con le informazioni che abbiamo ora.

Uno degli screenshot che circolano del server discord in cui questi documenti sono apparsi per le prime volte. In questo si vedono dei documenti solo parzialmente
Uno degli screenshot che circolano del server discord in cui questi documenti sono apparsi per le prime volte. In questo si vedono dei documenti solo parzialmente

Cosa dicono i documenti

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Dunque – sbrigata questa lunga premessa sulla loro veridicità o meno – vediamo cosa effettivamente dicono, di interessante, questi documenti.

Rischiando di aver perso del tempo se si rivelassero completamente falsi, vale comunque la pena dare un’occhiata.

Gli schieramenti: Superiorità numerica russa?

Consigli di lettura di Inimicizie

I numeri degli schieramenti sui vari assi evidenziano una forte superiorità numerica russa su tutti i fronti. Notare che – sorprendentemente – le cifre delle truppe russe siano molto più precise di quelle per le truppe ucraine. Questo è un tema che si ripeterà in tutte le altre aree dell’analisi. Sembra che gli analisti americani studino le concentrazioni russe con i propri sistemi avanzati di ricognizione, mentre per quanto riguarda quelle ucraine si affidino ai numeri vengono riportati da Kiev, assegnandovi un margine di incertezza.

Di seguito i numeri per ogni fronte:

⁃ Asse di Bakhmut: Circa 29k russi, 15,5-30,5k ucraini

Asse di Bakhmut
Asse di Bakhmut

⁃ Asse di Kharkov (Berestove-Kupiansk): circa 48.600 russi, 7250-14500 ucraini

L'asse di Kharkov
L’asse di Kharkov

⁃ Fuori fronte (Bielorussia, Crimea, confini non attivi): circa 5850 russi, 4250-8500 ucraini

⁃ Asse di Zhaporozhye: circa 23250 russi, 4-8k ucraini

⁃ Asse di Kherson: circa 15650 russi, 1250-2500 ucraini

Asse di Kherson, asse di Zhaporozhye, schieramenti “fuori fronte”

⁃ Asse di Donetsk: circa 23050 russi, 10-20k ucraini

Asse di Donetsk
Asse di Donetsk

Offensiva di primavera ucraina

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La vasta inferiorità numerica ucraina su tutti i fronti però avrebbe una spiegazione: Le forze armate ucraine starebbero preparando nelle retrovie 12 brigate da combattimento (35-40k uomini) per un’offensiva nell’asse di Zhaporozhye.
I documenti – datati inizio marzo – indicano come fine marzo lo schieramento minimo di 9 brigate, fine aprile lo schieramento delle successive tre. Ponendo l’inizio dell’offensiva tra la metà e la fine del mese di aprile.

Di queste 12 brigate da combattimento, 3 sarebbero equipaggiate ed addestrate dall’Ucraina, 9 invece dagli alleati NATO.
Il problema maggiore sarebbero i carri armati: Dei 253 carri necessari per armare le 9 brigate di “competenza” degli alleati, 28 sarebbero dei T-55 sloveni (che anche la Russia ha tirato fuori dai magazzini, anche se non sono ancora stati visti in Ucraina) 13 T-64 ricondizionati ucraini, 53 sarebbero addirittura ancora da definire, non sapendo chi li fornirà. Ci sarebbe anche un problema di munizioni per i 13 challenger britannici.

Le 9 brigate da combattimento di competenza della NATO che l'Ucraina dovrebbe mettere in campo per l'offensiva primaverile
Le 9 brigate da combattimento di competenza della NATO che l’Ucraina dovrebbe mettere in campo per l’offensiva primaverile

Perdite umane

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Arriviamo quindi al caso di falso ad opera dei canali telegram russi.

Per quanto riguarda le perdite umane, i documenti originali (ben più nitidi di quelli modificati, e oggettivamente anche più realistici nelle cifre) mostrano 35,5-45k morti per la Russia (con 4/5 volte tanto i feriti) e 15.5-17.5k morti da parte Ucraina (con 6/7 volte tanto i feriti).

Con un’importante premessa degli analisti americani: “Abbiamo un basso livello di certezza in questi dati, per via di lacune informative e dati ucrani possibilmente di parte“.

Dati quindi – anche se i documenti fossero veri – da prendere estremamente con le pinze. In effetti, il conto dei morti ucraini sembra veramente troppo basso, e la grande differenza nel rapporto morti/feriti tra i due schieramenti lascia un po’ di dubbi.

Perdite materiali

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Per quanto riguarda invece le perdite materiali (notare: non si parla di munizioni ma di sistemi d’arma) la Russia avrebbe ancora a disposizione – rispetto ai livelli ante bellici – il 63% dei suoi sistemi (carri, blindati, artiglieria) terrestri, il 97% delle sue difese aeree e il 93% della sua forza aerea.
L’Ucraina – incluse tutte le consegne dall’estero – l’83% delle sue forze di terra, il 73% della sua difesa aerea e il 63% della sua forza aerea.

L'attrito misurato per vari sistemi d'arma
L’attrito misurato per vari sistemi d’arma

È proprio qui che si troverebbe la vera carenza ucraina. Non tanto a livello di sistemi d’arma, ma a livello di munizioni per la difesa aerea, che sarebbero particolarmente scarse.

L’89% della difesa aerea ucraina – secondo gli analisti americani – sarebbe coperta da sistemi sovietici Buk e S-300. Le munizioni dei Buk dovrebbero essere finite a cavallo tra marzo e aprile, quelle degli S-300 in procinto di esaurirsi entro la fine di maggio.

I sistemi NATO sarebbero troppo pochi, con poche munizioni, e tarderebbero ad arrivare (nonostante alcune stime ottimistiche come la consegna del SAMP-T italiano a maggio, vedremo se avverrà).

Il progressivo esaurimento dei sistemi antiaerei a medio-lungo raggio ucraini (non mitigabile in toto con sistemi a corto raggio come lo Stinger, il Gepard o il Crotale) aprirebbe nuove opportunità all’aviazione russa, che potrebbe avvicinarsi maggiormente ai bersagli e utilizzare bombe non guidate, potrebbe aumentare il raggio dei suoi missili non dovendo disegnare traiettorie atte ad evadere la contraerea ucraina, avrebbe una maggiore abilità di manovra sulla linea del fronte con gli elicotteri, sia per spostare truppe che in funzione di supporto aereo.

I problemi della difesa aerea ucraina
I problemi della difesa aerea ucraina

Quanto sta usando la Russia

Secondo gli analisti americani, la Russia avrebbe impegnato nel conflitto il 67% della sua forza aerea, il 37% della marina e… il 97% della sua forza terrestre, comprese brigate da manovra, brigate di riserva e brigate ausiliarie.
In particolare – a inizio marzo – il 90% di questo 97% (l’88% del totale) si troverebbe in Ucraina.

Se queste cifre sono vere (non è chiaro se siano escluse le guardie di frontiera FSB, la polizia militare e altre formazioni) significa che solo il 12% delle forze di terra russe dovrebbe coprire il restante confine con l’Ucraina, le basi in Bielorussia, in Transnistria, in Ossezia, in Abkhazia, in Kyrgyzstan, in Tajikstan, in Siria in Nagorno-Karabakh. Per non parlare dell’artico russo, dei distretti militari non coinvolti nella guerra che devono comunque mantenere un minimo livello di personale.
Grosso se vero, ma un po’ difficile da credere.

Personale NATO in Ucraina

Sembrerebbe esserci una conferma di quanto sostenevano gli inglesi sulla presenza di forze speciali nel paese.

In Ucraina a inizio marzo sarebbero presenti:

  • 50 forze speciali britanniche
  • 17 lettoni
  • 15 francesi
  • 14 americani
  • 1 olandese

Sarebbero inoltre presenti ulteriori 15 persone sotto le dipendenze del dipartimento della difesa americano, e 71 del dipartimento di stato.

Le forze speciali dei paesi NATO in Ucraina e iniziative che coinvolgono questi paesi nell'ambito dell'alleanza
Le forze speciali dei paesi NATO in Ucraina e iniziative che coinvolgono questi paesi nell’ambito dell’alleanza

Un coinvolgimento diretto nella guerra che la Russia ha sempre sostenuto e la NATO ha sempre negato. Questo è uno degli elementi di cui tenere conto in valutazioni sull’eventuale falsificazione dei documenti.

Varie ed eventuali:

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Una serie di informazioni sparse ma abbastanza interessanti, tra cui:

  • Giordania rassicura USA che non sceglierà una compagnia cinese per la costruzione della sua rete 5G
  • I russi sarebbero in grado di disturbare il segnale GPS in Ucraina, questo avrebbe causato il malfunzionamento di molte bombe guidate americane JDAM.
  • Israele potrebbe fornire armi letali all’Ucraina in caso di inasprimento dello scontro con l’Iran. USA potrebbero mettere sul piatto il sostegno ad operazioni militari bilaterali contro Teheran affinché questo avvenga.
  • L’incidente di Machulischi riguardante l’A-50 russo in Bielorussia sarebbe stato opera di servizi segreti ucraini che hanno disobbedito agli ordini, parcheggiando il drone da ricognizione sul radar dell’aereo.
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