DI KEVIN PRENNA // SECONDA PARTE // ALTRO POST SULLA GUERRA
Questo pezzo è un contributo esterno, che non rispetta necessariamente il punto di vista dell’editore
Il Nagorno-Karabakh, o Artsakh, a seconda se si è azeri o armeni, è una regione ubicata al confine tra Armenia e Azerbaijan, popolata sino al recentissimo scontro armato in maggioranza da armeni, ma che politicamente si trova in territorio azero.
Per facilitarvi, provate ad immaginarvi una situazione simile all’Alto-Adige: Una maggioranza etnica tedesca in territorio sovrano italiano. Questa situazione, recentemente tornata alla ribalta nei media occidentali, dopo una quiescenza di oltre 20 anni, nasconde profonde fratture tra potenze, che coinvolgono soggetti quali la Turchia, l’Iran e la Russia. Questo articolo sarà diviso in due parti per fornire il contesto necessario, prima della vera e propria disamina della recente guerra [Di cui su questo blog si è gia parlato N.d.R.].
Questa è una guerra che, come vedremo, risale addirittura ad un secolo fa, riaccesasi negli anni 90’ e che ora è ripartita nel mezzo di fragili equilibri geopolitici.

BREVE STORIA E GEOPOLITCA DELLA REGIONE
Partiamo con ordine per spiegare al meglio la situazione di questo conflitto che coinvolge Armenia e Azerbaijan, dando qualche riferimento geografico, politico e storico, nel quadro di questa regione chiamata Trans-Caucaso, che è stata da millenni contesa tra l’Occidente e l’Oriente per accedere in una direzione o nell’altra alla via della Seta e al controllo dei commerci euro-asiatici.
La regione del Caucaso è ubicata tra due grandi bacini idrici, Mar Nero e Mar Caspio, ed è caratterizzata da cime molto alte che superano i 5600 m. Il Caucaso è una regione che presenta un melting pot culturale ricchissimo e risulterebbe complicato spiegare qui tutte le centinaia di differenze culturali, etniche e linguistiche, quindi concentriamoci quantomeno sui tre paesi che meglio lo rappresentano.
In questa regione, infatti, sono collocati attualmente, oltre al Caucaso russo: Georgia, Armenia ed appunto l’Azerbaijan, che rispecchiano tre etnie completamente diverse nel quadro antropologico. Se gli armeni, infatti, sono indoeuropei come gli Italiani, gli svedesi e gli iraniani, i georgiani sono un’etnia autoctona del Caucaso con un loro alfabeto e una loro lingua, non imparentata con nessuna lingua occidentale o orientale, ma squisitamente autoctona.
Gli armeni con i georgiani, condividono anch’essi la caratteristica di una propria scrittura a sé stante, anche se la loro lingua è imparentata con le lingue indo-europee come l’iraniano o il kurdo. Armeni e georgiani condividono la fede cristiana ortodossa, che però è distinta in due istituzioni differenti e presenta riti diversi, antichissimi ed autonomi: Stiamo parlando della Chiesa Ortodossa Armena e la Chiesa Ortodossa Georgiana. C’è da ricordare, infatti, che l’Armenia fu il primo paese nella storia a convertirsi ufficialmente al cristianesimo sotto il Re Tiridate III nel 301 d.C. L’Azerbaijan al contrario, dopo una storia preislamica fatta di piccoli regni e di popoli ora estinti, ha una popolazione di ceppo turco che qui si stabilì intorno all’XI secolo. Questa etnia, nei secoli, si è mischiata con le vicine popolazioni iraniche e caucasiche ed è di fede musulmana sciita (a differenza dei cugini di Ankara di fede sunnita) e parla una lingua similissima al turco.
Come anticipato, l’Armenia possiede una storia secolare fatta di grandi regni, che si incentrarono nell’epoca antica ed in quella medievale, dove ebbe un risorgimento come potenza dominante dell’area al tempo delle crociate, con un territorio che arrivava a comprendere anche zone della Siria.
L’Azerbaijan, al contrario, non possiede una storia egemonica a livello politico ma recentemente, grazie alle sue immense risorse energetiche, è riuscito a ritagliarsi un suo ruolo primario nella regione. Va detto poi, che la regione storica dell’Azerbaijan, è più grossa dello stato politico attuale ed è divisa attualmente tra lo stato attuale dell’Azerbaijan e l’Iran, in seguito ad una divisione creatasi nell’800’, dopo uno scontro armato tra la Russia zarista che dominava il Caucaso e il Regno di Persia.
Venendo alla questione del NK, dobbiamo affermare che la regione del Trans-Caucaso (Georgia – Armenia – Azerbaijan) fu, come detto precedentemente, sotto il controllo degli Zar dall’800’ e successivamente dell’Unione Sovietica.
Nel passaggio tra questi due stati, seguito ai tumulti della rivoluzione bolscevica del 17’, la regione si ritrovò durante quegli anni in balia di sentimenti autodeterminativi e nazionalisti, che causarono in un primo momento l’unione dei tre paesi, per qualche mese, in un unico stato, la Repubblica Federale Democratica Transcaucasica. La vita di questa Unione fu però breve, perché i 3 popoli furono mossi dalle proprie divergenze culturali, che spinsero il paese a collassare e a dare vita a 3 stati distinti ovvero, la Repubblica Democratica dell’Azerbaigian (prima Repubblica del mondo islamico) la Repubblica d’Armenia e la Repubblica di Georgia. La Repubblica Democratica di Azerbaigian fu avanguardistica per i tempi, soprattutto per quanto concernette il mondo islamico. Fu concesso, ad esempio, alle donne di poter accedere all’istruzione e la laicità fu un fattore molto importante dell’ethos del paese.
Questo progresso civile va correlato al fatto che, a partire dalla seconda metà dell’800, in Azerbaijan, ricco di petrolio, furono realizzati i primi pozzi petroliferi della storia e la sua capitale, Baku, divenne grazie all’industria petrolifera un centro economico, politico e culturale florido con una borghesia industriale illuminata, che favorì l’emancipazione nel paese ed importò la vita e le mode europee.
Va sottolineato che L’Azerbaijan fu prima per gli Zar e poi per i bolscevichi, la riserva principale di greggio per l’intero impero. Grazie a questa vivacità economica e culturale, Baku venne appellata dagli europei come la Parigi del Caspio.
Allo stesso tempo, dall’altra parte del Caucaso, il territorio storico dell’Armenia, frazionato tra Turchia e Russia, vide nella parte turca uno dei più orribili genocidi della storia. Compiuto per volontà della giovanissima repubblica turca, che utilizzò i kurdi come esecutori materiali (gli armeni venivano mal visti anche dai loro cugini indo-europei del Kurdistan). Tale genocidio fu un orribile pagina di storia e tale evento, tempo dopo, fu preso a modello dai nazisti per l’olocausto compiuto sugli ebrei in Europa.
L’Impero ottomano, difatti, dopo la pesante sconfitta della prima guerra mondiale, si disgregò per sempre e venne rimpiazzato dalla moderna Repubblica di Turchia, fondata dai giovani turchi guidati dal generale Atatürk. Atatürk, modernizzato il paese, temeva che la minoranza armena potesse allearsi con i Russi, rivendicando la sua indipendenza e sottraendo territorio a favore di Mosca.

E qui veniamo al motivo per il quale lo stato transcaucasico, prima citato, si disgregò in così poco tempo. Infatti, mentre il governo della neonata Repubblica Democratica Transcaucasica cercò di aiutare gli armeni turchi, dichiarando guerra al paese di Atatürk, gli azeri turcofoni si ribellarono a tali ordini, non volendo combattere contro i propri cugini turchi in favore degli armeni. Tutto ciò portò al disfacimento dell’entità statale, che cessò di esistere.
In quel preciso istante, si venne a creare la prima frazione tra questi due popoli. Così che, da quel preciso momento, azeri e armeni, mossi dalle loro rivalità etniche, si scontrarono per un paio d’anni davvero caotici.
Per riassumere: vi furono varie scaramucce belliche tra i due schieramenti, sino a che i bolscevichi russi, ormai arrivati in forze nella regione, misero a tacere tali contrasti, riassorbendo il Caucaso sotto il dominio moscovita. Durante questi scontri si iniziò a rinsaldare la già forte presenza armena nel territorio del Nagorno-Karabakh.
Successivamente, molti armeni furono spinti in massa nel Nagorno Karabakh anche dalle politiche staliniste, ovvero la deportazione di migliaia (milioni) di persone di etnia diversa l’una dall’altra, da un posto all’altro del paese, con l’obiettivo di favorire la promiscuità etnica e quindi sterilizzare le pulsioni nazionalistiche all’interno dell’Unione.
Durante tutto il periodo della dominazione sovietica, si riscontrò un clima di pace tra Baku e Yerevan, e di fratellanza tra i due popoli uniti dalla bandiera rossa [e dal dominio russo N.d.R.].
Nella prossima parte si parlerà del primo e del secondo conflitto nel Nagorno-Karabakh, per non perdertela iscriviti al canale telegram
2 pensieri riguardo “La regione transcaucasica”